BORSE: PMI ALLA RISCOSSA?

Giunte di nuovo ai massimi storici le Borse proseguiranno la loro corsa? Così come è probabile che prendano una pausa, è altrettanto possibile che titoli delle piccole e medie imprese (PMI) dell’intero Occidente possano trovarsi sul punto di vivere il loro momento di gloria. Giunte a un recupero piu o meno completo dei loro corsi, le borse, dopo i cali dovuti all’allarmismo per le tariffe doganali americane, sembrano voler scommettere su un periodo di sviluppo economico dell’Occidente. Se le attuali tendenze proseguissero (buon andamento dell’economia, discesa dei tassi d’interesse e moderazione delle dinamiche salariali), sarebbe nuovo ossigeno per le valutazioni d’azienda, in particolare per quelle delle PMI.


LE BORSE EUROPEE STANNO RECUPERANDO IL DIVARIO

Quelle europee inoltre fino ad oggi sono rimaste particolarmente trascurate dalle borse: nonostante la ripresa generale dei corsi nell’ultimo mese, i loro titoli sono rimasti indietro in Europa di quasi il 20% rispetto a quelli delle imprese maggiori dall’inizio del 2022. E dall’inizio dell’anno le quotazioni delle pmi europee sono cresciute di oltre il 10% contro il 7% in media delle aziende più grandi.

DIFFERENZA TRA LE QUOTAZIONI DELLE PMI E QUELLE DELLE MAGGIORI IMPRESE IN EUROPA

LE CAUSE DELL’INTERESSE VERSO LE PMI

Di qui l’interesse degli investitori, attratti dal ribasso dei tassi di interesse continentali e dalle attese di una spinta alla crescita derivante dall’importante piano di stimoli pubblici allo sviluppo economico messi in campo dalla Germania. In America invece i tassi a breve termine (quelli che determinano il costo dei finanziamenti) sono stati mantenuti elevati dalla banca centrale, penalizzando in tal modo soprattutto le imprese di minori dimensioni per la loro caratteristica di ricorrere maggiormente alla leva finanziaria per sostenere la propria crescita.

LA RIPRESA DELLE QUOTAZIONI DELLE PMI È STATA MAGGIORE IN EUROPA

NEGLI USA LE PMI NON BRILLANO ANCORA

Certo anche negli USA i titoli delle pmi quotate si sono ripresi dopo lo shock del “liberation day” (2 Aprile) sull’attesa di almeno un paio di tagli del costo del denaro entro la fine dell’anno da parte della banca centrale, ma la loro performance a Wall Street non è stata migliore di quella delle imprese maggiori così com’è invece successo in Europa. Il che potrebbe significare una maggior crescita potenziale dell’indice Russel 2000 rispetto all’indice Sp500, rimasto decisamente indietro negli ultimi 3 anni


In Europa inoltre è in arrivo un profondo rivolgimento della struttura industriale. E in questa prospettiva ciò che sembra più invitante per gli investitori oggi è il poter operare tra le pmi una miglior selezione dei titoli sui quali investire. Una possibilità decisamente meno spiccata investendo sulle imprese di grandi dimensioni che spesso continuano a godere del loro posizionamento storico sul mercato ma che, indubbiamente, offrono minori attese di crescita del valore.

LE ATTESE SULL’ECONOMIA

Ma soprattutto occorre tenere presente che l’eventuale scelta di rivolgersi ai titoli azionari delle pmi implica un’attesa positiva per lo sviluppo economico del vecchio continente, perché se fosse altrimenti queste imprese sarebbero le prime a farne le spese. In effetti l’indice di ottimismo economico nell’area euro è aumentato a 94,8 punti a maggio dai 93,8 nell’aprile del 2025.


Anche negli USA nell’ultimo mese si registra comunque una piccola ripresa della fiducia, soprattutto da parte dei consumatori, come si può vedere dal grafico qui sotto:


Dunque l’Eurozona in questo momento quanto a prospettive economiche sembra addirittura più invitante degli USA.


IN ATTESA DI MAGGIOR LIQUIDITÀ DEL MERCATO

In Italia infine sembra inoltre prendere finalmente piede il cosiddetto “fondo dei fondi” di sistema, nel quale dovrebbero piovere, oltre ad investimenti dei privati, anche contributi pubblici finalizzati ad indirizzare il risparmio gestito verso le piccole e medie imprese italiane. Quando ciò finalmente avverrà potrà materializzarsi una migliore liquidità del mercato azionario delle piccole e medie imprese. La poca liquidità del mercato è stata infatti sino ad oggi causa prima delle -bassissime- valutazioni d’impresa espresse dalle attuali quotazioni azionarie.

Questo, insieme alla considerazione del fatto che i bilanci delle banche (le quali rappresentano una componente decisamente importate del nostro listino azionario) non potranno continuare a godere dei medesimi grandi profitti del passato con i ribassi in corso dei tassi d’interesse (e dunque della forbice sull’intermediazione del denaro), potrebbe sospingere le quotazioni di borsa delle PMI, che dovrebbero comunque beneficiare anche del maggior credito disponibile conseguente all’allentamento della politica monetaria.


Assisteremo dunque ad una prosecuzione del rialzo dei listini delle piccole e medie imprese? C’è chi ci scommette e in effetti resta relativamente più difficile che a proseguire la corsa siano soltanto le imprese del settore militare, le banche e le assicurazioni. Staremo a vedere, soprattutto quando partiranno gli investimenti del Fondo dei Fondi italiano.

Stefano di Tommaso




APPUNTI DI TRADING

N. 125 – sa 7 giu 2025

Operazioni in essere : giovedì 5.6 venduto 1 AGOSTO MICRO GOLD a 3365, ora con stop loss a 3430.

GOLD AGO 25

Le chiusure mensili di aprile e maggio 2025 sono uguali ( 3288 cash )

Il top di marzo ( 3127 ) è quasi uguale al minimo di maggio ( 3121 )

Quindi 3288 e 3121 divengono livelli da osservare.

Gio 5.6 GOLD ha rotto il minimo del giorno precedente ( 3367 ago fut ) e questa Lettera ha venduto a 3365, ora con stop loss a 3430 ( sopra top del 2 – 6 giugno )

Da lu 9.6 inserirò i seguenti ordini :

vendo 1 AGO MICRO GOLD a rottura di 3310 ( minimo del 2 – 6 giugno ) abbassando lo stop loss per le due posizioni aperte a 3400 ago fut ( top di ve 6.6. )

vendo 1 AGO MICRO GOLD a rottura di 3250 ( minimo del 26 – 30 maggio ) abbassando lo stop loss a 3365 per le tre posizioni aperte.

Operazione di breve respiro, che difficilmente porterà sotto 3120 cash.

SILVER LUGLIO 25

Per qualche motivo che non vedo nell’economia, SILVER, un metallo industriale più che una riserva di valore, è schizzato in alto, mentre GOLD sembra aver rallentato.

Avevo riscontrato che nella settimana 12-16 maggio scadeva un segnale di Tempo di media importanza, in cui SILVER ha segnato un minimo a 31,65 cash ed è risalito fino alla solita area di 33,70 cash, come fosse attirato da un magnete.

Finito maggio, in cui scadeva anche un segnale mensile interessante, già il primo giugno SILVER ha rotto con violenza il doppio top 34,86 – 34,58 sviluppando in un solo giorno un range molto ampio e spingendo poi fino a 36,33.

Quello che era un tetto ( area 33,7 usd ) potrebbe da ora essere un supporto utile per aprire operazioni di acquisto, con stop loss non sopra 31,65 cash.

Continuo ad osservarlo.

SP 500

Nelle prossime due settimane questo Mercato poteva scegliere tra due prezzi ben diversi :

– area TOP assoluto vale a dire 6147 del 19 feb 2025 oppure
– circa 5500 ( 50 % della discesa dal 19.2 al 4835 del 7.4, durante lo show del capo )

Ha deciso di salire.

Osserverò il comportamento tra 6050 e 6150 circa. Manca circa il 2 %

Forse da lu 16.6 inserirò una vendita sotto il minimo del 9 – 13 giugno.

DOW JONES INDU CASH

Sostituito da SP 500, al momento.

NASDAQ 100 CASH
In questi gg NAS 100 presenta un pattern simile a SP 500 , ma beneficia di un segnale statisticamente meno affidabile.

Esattamente come SP 500, dista circa il 2 % dal top del 19 feb 2025.

Ricordo che invece DJ è ancora 2000 punti sotto il top di 45073 toccato in dic 2024 e in gen 2025. Dista quindi il 4,5 % dai massimi.

Tecnicamente è giustificata una vendita intorno al top di 22222 cash ma, trattandosi del top assoluto, non esiste uno stop loss grafico e quindi posso operare solo in inversione.

Ciò premesso, dopo che GIU NAS 100 FUTURE sarà salito almeno a 22300,

venderò 1 GIU MICRO NAS 100 alla rottura del minimo di ogni giorno precedente ( una sola vendita nella settimana ) con stop loss sopra il massimo che avrà segnato da lu 9.6 in poi.

Leonardo Bodini




CON IL VENTO IN POPPA

Maggio è stato, contrariamente alle statistiche stagionali e ai diffusi timori per i dazi, un mese brillante per le borse occidentali. Wall Street nel mese è salita del 6% ( il miglior maggio da 35 anni ). Il Nasdaq nello stesso mese ha fatto ancora meglio: +10%. Anche la Borsa di Milano ha registrato una performance eccezionale: l’indice FTSE MIB ha guadagnato il 6,3%, (il miglior maggio dal 1998) e, poiché sono stati staccati parecchi dividendi, in termini di Total Return il rendimento del FTSE MIB di Maggio è stato ancora migliore: l’8,2%. E Giugno rischia di non essere da meno. E ciò accade nonostante le perplessità dei grandi investitori professionali, i quali si stanno scontrando con gli acquisti in massa di titoli azionari da parte del grande pubblico.

 


FALSI ALLARMI

I detrattori del Presidente Trump (i quali controllano la maggior parte degli organi d’informazione occidentali) hanno sino a ieri inutilmente continuato a suonare le campane a morto invocando l’avvento di un’era di inflazione e stagnazione e adesso fanno lo stesso per il mese di giugno.

PROFITTI IN CRESCITA E INFLAZIONE IN CALO

Ma i profitti delle aziende americane sono cresciuti del 13% sull’anno precedente e quasi l’80% di esse ha superato le aspettative dichiarate (volutamente prudenziali per i timori sui dazi e di conseguenza sui consumi). Come non bastasse anche l’inflazione (misurata con l’indice PCE – Personal Consumption Expenditures, la misura d’inflazione preferita dalla Federal Reserve) ha registrato un deciso rallentamento, con un aumento mensile di soltanto lo 0,1% ad Aprile e una crescita annua del 2,1%, in calo rispetto al 2,3% del mese precedente e al 2,6% di Febbraio.

FIDUCIA DEI CONSUMATORI IN AUMENTO

E soprattutto la fiducia dei consumatori è in aumento! In Italia lo stesso: l’indice di fiducia è aumentato da 92,7 a 96,5 punti a maggio, superando di slancio le aspettative degli analisti. Anche il temuto aumento dei tassi d’interesse sui titoli di stato americani a 10 anni è stato un fuoco di paglia del mese di Maggio, subito ridimensionato. E la tendenza, come si può leggere dal grafico qui sotto riportato, è comunque in discesa (è tornato al 4,4% cioè al livello precedente al 2 Aprile, giorno della dichiarazione dei dazi).

TASSI D’INTERESSE EUROPEI IN FORTE DISCESA

Sul fronte dei tassi interbancari europei l’interbancario a 12 mesi ha chiuso maggio al 2,081%, in calo rispetto al 3,680% di maggio 2024. È atteso poi per il 5 di Giugno un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE (di 1/4 di punto) e, come si può vedere dal grafico qui sotto, il tasso Euribor a 3 mesi è già andato sotto al 2%.


L’Italia poi può vantare non soltanto un ottimo recupero delle quotazioni di Borsa, ma anche un’importante discesa del rendimento dei titoli di stato (nel grafico qui sotto quello del BTP a 10 anni) e, soprattutto, una corrispondente discesa dello spread con il medesimo tasso della Germania, giunto a calare ben al di sotto dei 100 punti base (97,8 bp) .


ALLARME O FIDUCIA ?

I mercati ci raccontano dunque una storia completamente diversa da quella predicata dai mass media, secondo i quali l’incertezza è alle stelle e il mondo va verso un baratro provocato dalle dichiarazioni sconsiderate del nuovo presidente americano. Se vogliamo chiederci chi ha avuto ragione fino ad oggi, i dubbi sono davvero pochini: il sell-off di Aprile/Maggio è stato più o meno (a seconda delle borse) completamente riassorbito dal mercato e, con il senno del poi, è stato un’inutile forzatura per attaccare una nuova leadership politica che aveva il torto di sovvertire la narrativa precedente. Se vogliamo invece chiederci chi l’avrà avuta alla fine dell’anno ovviamente le scommesse sono aperte.

Da un lato infatti c’è il possibile impatto delle tariffe doganali americane (recessivo per il resto del mondo, inflattivo per gli USA), dall’altro lato però ci sono anche occasioni straordinarie di crescita economica dovute a numerosi fattori, tra i quali :

  • il cambio di paradigma tecnologico (l’intelligenza artificiale sta comportando una iper-digitalizzazione dell’economia)
  • l’occasione propizia di prezzi particolarmente bassi di energia e materie prime, a sua volta dovuta a
  • la macrotendenza deflattiva sui prezzi dei prodotti finiti derivante tanto dallo sviluppo del commercio elettronico quanto dall’eccesso di capacità produttiva che si è accumulato in estremo oriente
  • l’esigenza di progredire in direzione di numerosi investimenti infrastrutturali,
  • la crescita demografica dei Paesi Emergenti.

Di queste tendenze beneficiano innanzitutto gli Emergenti ma, seppur indirettamente, anche l’Occidente.

ANCORA VOLATILITÀ

Per molti motivi però (stagionali e geopolitici innanzitutto) nel corso del mese di Giugno potrebbero esprimere altra volatilità: il prezzo delle materie prime, i cambi contro Dollaro e le quotazioni di borsa, nonché, di conseguenza, anche i rendimenti dei titoli a lungo termine. I grandi movimenti di capitale in corso inoltre potrebbero fare la differenza. Occorre però precisare che tutto questo era ancor più vero nel mese di Maggio e i mercati sono invece andati dall’altra parte.

La situazione tutto sommato pare al momento restare positiva soprattutto per le borse valori, perché parcheggiare la liquidità, soprattutto quella espressa in Dollari americani, può costare molto caro, mentre -tecnicamente- potrebbe esserci spazio nel breve termine per ulteriori apprezzamenti, soprattutto delle “big tech”, le quali continuano a macinare profitti. E’ chiaro però che le borse di tutto il mondo sono giunte a vertici mai raggiunti in precedenza (si veda il grafico storico sotto riportato) e dunque, dazi o non dazi, sono sempre possibili degli assestamenti.

Stefano di Tommaso

 




APPUNTI DI TRADING

N. 124 – sa 31 mag 2025

Operazioni in essere : nessuna

lu 12.5 era stato venduto 1 GIU MICRO DJ a 42400 e gio 22.5 venduto 1 GIU MICRO DJ a 41800; entrambi sono stati chiusi alle 8.15 di lunedì 26.5 a 42041 con un utile di soli 59 punti rispetto al prezzo medio di vendita di 42100.

59 punti x 0,5 USD X 2 MICRO DJ = profitto di 59 USD , vale a dire il nulla.

Resta il fatto che, se non avessi deciso nel week end precedente di chiudere ai primi prezzi, avrei trascorso la settimana con la posizione in leggera perdita.

GOLD AGO 25

Le chiusure mensili di aprile e maggio 2025 sono uguali ( 3288 cash )

Il top di marzo ( 3127 ) è quasi uguale al minimo di maggio ( 3121 )

Quindi 3288 e 3121 divengono livelli da osservare.

Il grafico non consente operazioni di medio termine e pertanto, solo se il future agosto salirà almeno a 3390,

venderò un primo MICRO AGO FUTURE in rottura del minimo di ogni giorno precedente e poi

venderò un secondo MICRO AGO FUTURE a rottura di 3250 ago fut

Entrambe le vendite avranno stop loss appena sopra il top segnato dal 2.6

Operazione di breve respiro, che difficilmente porterà sotto 3120 cash.

SILVER LUGLIO 25

Avendo riscontrato che nella settimana 12-16 maggio scadeva un segnale di Tempo di media importanza ho osservato il comportamento.

Ha segnato un minimo a 31,65 cash ed è risalito fino alla solita area di 33,70 cash, come fosse attirato da un magnete.

Nella settimana scorsa la N. 123 prevedeva la vendita a 33,80 ma SILVER ha solo sfiorato tale livello a 33,70 mart 27.5 e a 33,66 gio 29.5

A me serve comunque per un fine tuning.

Ora che maggio è concluso, segnalo che scadeva anche un segnale mensile di medio rilievo.

Poiché il range mensile ( 31,65 – 33,69 ) è inferiore alla media, cercherò di utilizzarlo per aprire una vendita a rischio contenuto.

SP 500

Eccezionalmente scrivo un paragrafo su SP 500, il più significativo indice americano.

Il motivo è un insolito segnale di inversione presente su questo indice tra lu 2.6 e ve 13.6, con improbabile, ma possibile prolungamento a ve 20.6

Il segnale porterebbe a due prezzi ben diversi :

– area TOP assoluto vale a dire 6147 del 19 feb 2025 oppure
– circa 5500 ( 50 % della discesa da 19.2 al 4835 del 7.4, durante lo show del capo )

Preferirei vendere intorno a 6050 – 6150 che comprare a 5500, ma è solo una opinione personale.

L’analisi tecnica non distingue tra i due punti.

Vedremo se questo Mercato si spingerà ad uno dei due estremi e deciderò qualcosa.

Fuori dalla consuetudine, allego quindi anche un grafico di SP 500 con evidenza dei due diversi livelli.

DOW JONES INDU CASH

Sostituito da SP 500, al momento.

NASDAQ 100 CASH

Dopo essere sceso del 25.5 % da 22222 ( segnalato come un numero quanto meno strano, mi ricordava SP 500 a 666 nel marzo 2009 ) a 16542, NAS 100 sembra aver ripreso una forza relativa superiore a DOW JONES.

Nelle ultime settimane NAS 100 ha accelerato ed è si è avvicinato a 22000, livello che mi interessava per vendere.

Come al solito è un Mercato molto veloce, paga molto e rovina molta gente.

Non ho ancòra trovato un segnale che mi suggerisca il tempo di inversione e semplicemente lo osservo.

Cercherò un pattern a rischio limitato, come sempre.

NOTA FINALE

Ho assunto un incarico che mi terrà fuori studio qualche periodo, non pianificabile nella scansione temporale.

Cercherò ugualmente di scrivere con attenzione queste Lettere; non sarà agevole.

Leonardo Bodini