Nuovo rilancio nella corsa alla self driving car
Intel acquisisce l’israeliana Mobileye per $15,3 miliardi
La corsa verso la “self driving car” si arricchisce di un nuovo, quasi inaspettato e importante partecipante: INTEL, he da qualche tempo sta facendo ogni sforzo per entrare nei settori limitrofi al proprio, tra quelli a più alto fattore di crescita.
Mobileye è stata fondata a Gerusalemme nel 1999 ed era quotata a Wall Street. L’offerta è arrivata a quasi 64 Dollari, il 34% in più del valore di capitalizzazione, per un acquisto secco in contanti da parte del colosso californiano che sborserà quasi intero i 15 miliardi in contanti attingendo alle proprie riserve di cassa liquida, buona parte delle quali giaceva all’estero e sarebbe stata oggetto di attenzione da parte dell’Amministrazione Trump che mira a portare in America le risorse accumulate all’esterno dalle aziende americane in ridotto regime di tassazione.
La società Mobileye è specializzata nello sviluppo di sistemi per l’analisi dei dati visuali, nella localizzazione, e l’assistenza alla guida per le vetture di ogni genere e sviluppa soluzioni hardware/software per la mobilità intelligente con particolare focus sui sistemi di guida autonoma.
Mobileye aveva già avviato diverse collaborazioni con produttori di automobili, tra cui BMW e fornitori di servizi, come HERE. Intel realizza tra gli altri anche chip in grado di elaborare in tempo reale i dati raccolti dai vari sensori installati nelle automobili.
Di qui la sinergia: l’acquisizione consente di unire le migliori tecnologie offerte dalle due aziende: connettività, computer vision, data center, machine learning e intelligenza artificiale.
L’accordo che la riguarda è il più importante di sempre per il mondo high-tech israeliano e consente a Intel di farsi largo con alle spalle non solo una realtà consolidata bensì anche l’intero ambiente accademico di quel Paese, in un mercato che si stima possa raggiungere un giro d’affari di $70 miliardi entro il 2030
Stefano di Tommaso