SELL IN MAY & SAIL AWAY

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(la borsa consente più facili guadagni a coloro che ne rispettano la stagionalità dimostrata dalla statistica qui riportata)

Torna, come tutti gli anni precedenti, il tormentone di primavera riportato nel titolo di questa breve nota: se in Borsa non vuoi rischiare, “vendi in maggio e vai in vacanza !”

Con le eccezioni del 2000 (scoppio della bolla della new economy) e del 2007/2008, non solo il metodo ha sempre fornito un ritorno positivo e decisamente superiore all’andamento cumulativo del macro-indice della borsa americana (nel grafico riferito all’acquisto ipotetico di un paniere di azioni che rispecchiano l’indice Standard &Poor 500 al 30 Settembre dell’anno precedente con successiva rivendita del medesimo al 30 Aprile) ma soprattutto risulta in oltre 20 anni essere un modo di investire in borsa senza curarsi delle altalene del mercato, mantenendo un rendimento medio elevato assimilabile -per bassa volatilità- a quello nel reddito fisso.

PERCHÉ ACCADE

Il motivo è di una semplicità sconcertante: si è notato (ed è comprovato dal grafico per quella americana) che le borse durante l’anno rispettano incredibilmente una forte stagionalità, fatta di una crescita nel periodo invernale e di una decrescita in quello estivo!

Limitandosi a “comprare l’indice” e tenerne conto senza fare alcunché di altro ci si può attendere (negli anni) un ottimo risultato. Ovviamente questa è la teoria, dal momento che l’indice preso in considerazione cambia nel tempo la sua composizione (e ovviamente le statistiche valgono se se ne rispecchia l’andamento e la larga base: 500 titoli azionari diversi) e che ciò che è successo in passato non rispecchia necessariamente quel che avverrà in futuro.

NESSUNA CERTEZZA

Non è nemmeno facile affermare se questa è poi una previsione su come si comporteranno le borse valori nei prossimi mesi, dal momento che gli analisti possono osservarne i valori fondamentali e le determinanti strategiche (che possono indurre ottimismo , in generale oggi) oppure possono interpretarne il “sentimento” attraverso le statistiche o i grafici, ma non possono comunque non tenere conto della incredibile stagionalità qui segnalata (che invece indurrebbe alla prudenza).

IO SONO PIÙ BRAVO…

Va infine segnalata la componente “ludica” dell’investimento azionario (che con il metodo in questione sparirebbe) e quella “professionale ” (o meglio: di autocelebrazione delle proprie capacità) di chi pretende che “quest’anno è diverso”… Perciò è difficile fornire consigli per gli acquisti (o per le vendite) sono in troppi quelli che ne rimarrebbero delusi o offesi nell’onore, soprattutto se non si pone questa metodologia nella giusta luce di un investimento rigorosamente passivo e pluriennale.

Certo non si può nemmeno ignorarne la portata pratica: è più difficile, statisticamente parlando, fare guadagni da Maggio a Settembre!

 

Stefano di Tommaso